
TERAPIA EMDR
Trauma è una parala che deriva dal greco e significa “ferità”. Le esperienze traumatiche hanno impatti significativi e spesso invalidanti sulla vita quotidiana perché i ricordi non elaborati possono tornare alla memoria e far rivivere situazioni emotivamente destabilizzati. Il PTSD il disturbo da stress post traumatico è una sintomatologia tipica dei pazienti traumatizzati.
La terapia EMDR è un protocollo terapeutico standardizzato utilizzato con successo per i traumi e per ricordi non elaborati. È una tecnica evidence based cioè comprovata da prove scientifiche e più precisamente da oltre 44 studi randomizzati controllati condotti su pazienti traumatizzati sui quali è stata effettivamente valutata l’efficacia. Inoltre numerose pubblicazioni documentano i riscontri risolutivi rispetto a numerose psicopatologie come la depressione, l’ansia, le fobie, il lutto acuto, i sintomi somatici e le dipendenze. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.
La base teorica dell’EMDR si fonda sul modello AIP (Adaptive Information Processing) secondo il quale esiste nel cervello un sistema di elaborazione delle informazioni che integra le nuove informazioni/esperienze all’interno delle reti di memorie e ricordi. Il sistema è definito adattivo perché capace, in situazioni normali, di utilizzare le informazioni in modo costruttivo e favorire l’apprendimento.
Le informazioni cognitive, emozionali, sensoriali e somatiche immagazzinate nelle reti di memoria in modo funzionale, potranno essere utilizzate nel futuro per organizzare il comportamento in modo adattivo rispetto al contesto circostante.
Contrariamente, le informazioni (pensieri, sensazioni corporee ed emozioni) collegate ad un’esperienza traumatica resterebbero bloccate in una “stasi neurobiologica” e quindi risulterebbero frammentate e non integrate in modo adattivo nelle reti di memoria. La diretta conseguenza di esperienze non elaborata, frammentate e immagazzinate in modo disadattivo è la riattivazione in modo del tutto involontario di flashback, immagini, pensieri automatici e intrusivi e tutte le sensazioni emotive somatiche collegate. L’individuo rimane in preda del suo disagio/sintomo senza comprendere i meccanismi di riattivazione, perché la riattivazione può essere generata da stimoli che presentano una qualche somiglianza con la situazione traumatica. La riattivazione automatica e non prevedibile genera un senso di disorientamento che può portare a mettere in atto strategie di evitamento di molte situazioni della vita quotidiana.
In Italia, l’organo ufficiale responsabile per la formazione certificata in terapia EMDR è l’Associazione EMDR Italia. I professionisti e soci che frequentano i corsi indicati dall’Associazione, beneficiano di aggiornamenti continui sugli sviluppi teorico/clinici e di ricerca più recenti e hanno accesso a corsi specialistici e di perfezionamento. Questi corsi di formazione avanzata sono gratuiti per i soci dell’Associazione. www.emdr.it
Per saperne di più:
Approfondimento sulla Terapia EMDR
….COME NASCE L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing – Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari)
Va alla psicologa americana Francine Shapiro il merito di aver casualmente scoperto l’effetto dei movimenti oculari sui pensieri e ricordi negativi. Ed è così che venne sviluppato nel 1987 l’EMDR come trattamento psicoterapeutico
Mentre passeggiava nel parco si rese conto che un pensiero martellante aveva perso la sua carica disturbante in seguito al movimento rapido degli occhi da una parte all’altra. Questo semplice movimento degli occhi generava un progressivo allontanamento dalla coscienza. Nel tentativo di richiamarlo alla mente, si accorse che aveva perso di forza. Quindi collego il movimento oculare al cambiamento dei sentimenti connessi ai pensieri. Questo la stimolò a verificarne l’efficacia della sua procedura con altre persone e la sua ricerca controllata e randomizzata venne pubblicata nel 1989 sulla rivista scientifica Journal of Traumatic Stress. (…) a tutt’oggi esistono più di venti studi controllati sull’EMDR, che ne hanno dimostrato l’efficacia nel trattamento dei traumi o di altre esperienze disturbanti della vita.
Dal 1987 ad oggi sono stati effettuati numerosi studi e ricerche che hanno confermato l’efficacia dell’EMDR nel processo di rielaborazione delle memorie traumatiche e stressanti, con conseguente superamento dei sintomi e dei disagi ad esso correlati.
Inizialmente venne testato sui veterani del Vietnam ma nel corso dell’ultimo decennio l’EMDR si è imposto come terapia elettiva per il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). La sua efficacia è stata confermata da importanti riconoscimenti internazionali.
Molti studi sono stati in grado di dimostrare, con le moderne tecnologie delle neuroscienze, le modificazioni a livello morfologico e funzionale dopo il trattamento EMDR
…COME FUNZIONA L’EMDR
I movimenti oculari hanno un effetto diretto sul funzionamento del cervello stimolando il sistema innato di elaborazione dell’informazione. Gli esseri umani sono muniti di un’innata capacità di guarire le ferite emotive, così come accade per le ferite fisiche. Esiste un equilibrio neurologico che permette – nell’ambito dell’elaborazione dell’informazione di andare verso una risoluzione adattiva. Alcune esperienze sono così traumatiche da destabilizzare questo sistema tanto da generare una stasi neurobiologica dell’informazione. Le ferite emotive possono quindi essere rimosse, negate o dissociate e modificare la personalità.
Anche Freud riscontrò che dietro i sintomi delle sue pazienti c’era qualche emozione dolorosa legata ad un ricordo bloccato e che diventava necessario raggiungere il momento originario insieme alla emozione associata a quel momento.
I movimenti oculari usati nell’EMDR innescano un meccanismo neurofisiologico che attiva il sistema di elaborazione dell’informazione e lo riequilibra.
La ricerca ha dimostrato come alcuni tipi di stimolazione attivino il processo di elaborazione delle informazioni. In particolare, i movimenti oculari orizzontali generati seguendo il movimento delle dita del terapeuta, sono stati il primo tipo di stimolazione individuata, casualmente, è per questo motivo che l’EMDR deve il suo nome ai movimenti oculari.
Gli studi su come i movimenti oculari o altri stimoli bilaterali attivino i processi di elaborazione sono tuttora in corso, anche se al riguardo esistono già numerose ipotesi di ricerca.
Il lavoro con l’ EMDR si focalizza, sia su aspetti delle memorie esplicite, che su aspetti delle memorie implicite delle esperienze di vita, sui ricordi di eventi traumatici, e individuando i punti su cui lavorare, avvia la stimolazione bilaterale alternata al fine di attivare il naturale processo di elaborazione adattiva delle informazioni del cervello (paradigma AIP Elaborazione Adattiva dell’informazione).
…PROTOCOLLO DI LAVORO
Il protocollo EMDR si articola in otto fasi:
· Definizione dei target da utilizzare;
· Scelta dell’immagine più disturbante per ogni target, associata alla cognizione negativa, individuazione della cognizione positiva, individuazione dell’emozione associata all’immagine peggiore del target, e infine rilevazione soggettiva del disagio a livello corporeo;
· Desensibilizzazione: elaborazione attraverso la doppia focalizzazione con Stimolazione Bilaterale (SBL) con i Movimenti Oculari (MO), o Tattile (Tapping);
· Installazione della cognizione positiva;
· Scansione corporea
Quando si elabora il target con il protocollo EMDR, il soggetto viene invitato a “limitarsi a notare” i pensieri, sensazioni o immagini che emergono durante la SBL.
Man mano l’immagine del ricordo dell’evento cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, la persona riporta cambiamenti nelle emozioni nei confronti del ricordo, le sensazioni fisiche si riducono di intensità fino a formulare nuove interpretazioni e a integrare i contenuti dell’esperienza in modo adattivo.

Dott.ssa
RAFFAELLA
SANTOLIQUIDO
